1983
Il saio
tecn mista su tela, cm 70X50 |
interi
paesi, per una partecipazione corale dove il gioco della sostituzione: il bottegaio che
diventa guerriero, la contadina Madonna ecc. ha coinvolto intere comunità e ha
determinato processi e modi di vita che, nel bene e nel male, sono stati modelli di
comportamento e di fattualità (si pensi al conseguente e specifico artigianato).
L'operazione di Pontillo travalica però il mero riferimento visuale e pone l'accento su
particolari contenuti in un momento che vede il collettivo di nuovo interessato a
manifestazioni di questo tipo, non tanto per l'ormai constatato riflusso, ma quale reale
esigenza di coralità partecipativa per debellare l'acclarata indifferenza dei più. E
allora ecco che la processione di Pontillo scena raccolta dal vivo, attraverso la puntuale
registrazione di manifestazioni tipiche che si svolgono nel territorio, è un insieme
rappresentativo da cui cogliere elementi per un discorso pittorico. E da questa scena
madre l'autore in una sorta di messa a fuoco ravvicinata sceglie particolari oggetti o
forme (a volte finestre o portoni appena intravisti tra il passare dei personaggi della
processione) e li pone in primo piano facendoli divenire opere a se stanti, attraverso una
ricchezza coloristica emergente dall'aspazialità del bianco della tela. Questa operazione
di meticolosità rappresentativa di stendardi, drappi, tuniche, lucerne particolari
estrapolati dal contesto di insieme è la caratteristica principale dell'artista che,
tramite questo sottile gioco di rappresentazione, pone in evidenza un mondo che sembrava
dovesse scomparire.
Settembre
1983
Ciro Ruju
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