Via Tanucci vicolo Cimabue, Caserta
Alla inaugurazione degustazione vini dell'azienda
pugliese Torrevento,
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Dietro le quinte la vita si confonde con la scena, ma al centro della scena la vita si semplifica in un gesto, in una parola, in un passo di danza. In un luogo che riproduce l’altra faccia di un teatro Gianni Pontillo ripropone una serie di opere che riproduce il teatro come altra dimensione dell’essere dell’uomo. Tra i tavoli di un bar e le sedie coi nomi degli attori sono sospese piccole tele con oli e ceramiche in cui tra i drappi rossi delle quinte si rappresentano i piccoli e grandi drammi dell’individuo, che sono anche i drammi di una società che non riesce più a riconoscersi. Tra sogno e incubo, desiderio e sconfitta, disfatta e eroismo gli individui dipinti e plasmati nella creta si affannano su un palcoscenico nell’infinita rappresentazione di se stessi, di un pensiero creativo che si fa arte nell’uso imprevisto di tela, olio e ceramica che diventano un unico materiale composito e complesso, in cui al colore e alla matericità dell’olio si sovrappone la plasticità e il chiaroscuro della ceramica, ed ora anche la dinamicità della meccanica dei pezzi in movimento. La complessità della tecnica toglie l’argine all’invenzione e così le opere esposte Dietro le quinte intrigano giocando coi colori e con gli oggetti che minuziosamente si intersecano, e trasfigurano nell’unicità del soggetto i temi del sogno e del quotidiano con i loro fasti e le loro miserie, nel procedere ciclico dei ritmi universali. Mariarosaria Arena
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